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CAL2011 - GIU




“Cappelletta di via Piave” esterno, anno 1940 l’alpino Luigi Cinguino in licenza (Tollegno, proprietà privata)


All’incrocio della via Piave con la via Cesare Battisti una cappelletta dall’aspetto modesto attende silenziosamente da quasi un secolo e mezzo chi si reca nella parte alta del paese. E se all’esterno non manifesta nulla di particolarmente differente dalle altre edicole votive biellesi, tipiche espressioni della devozione popolare, avvicinandosi ad essa, dalla penombra scura della nicchia, emergono sei belle statue in stucco colorato, disposte su differenti livelli, che la rendono unica nel circondario per impostazione e numero di personaggi.
Sei statue mute, sei figure fredde ed immobili, sei identità reali da riscoprire, perché la memoria ha tramandato che don Vitale prese a modello i suoi famigliari per plasmare i volti dei personaggi. Ed effettivamente le statue sono molto lontane dagli stereotipi perfetti dell’iconografia sacra e sono caratterizzate da un profondo realismo. Così, grazie alle indicazioni ricevute da alcuni “vecchi” del paese e dal confronto delle stesse con le fonti documentarie, è stato possibile ritrovare i loro veri nomi e riscoprire i loro legami affettivi, ritrasformando quelle sei figure di gesso in sei persone reali.


Le statue si dividono in 3 figure femminili nella parte destra e in tre maschili nella sinistra. I loro piani di disposizione sono differenti e vedono i giovani in preghiera posti su di un livello più basso rispetto a quello della Sacra Famiglia. Si tratta di opere in stucco, plasmate su di un’anima metallica annegata all’interno. Lo stato di conservazione attuale è precario: l’umidità nel corso degli anni ha impregnato la pasta di gesso e le ha gravemente compromesse. Mentre la struttura esterna della cappelletta è stata già oggetto di risanamento tra il 2000 e il 2003, bloccando così il degrado allo stato di fatto, si è oggi ancora in attesa di poter intraprendere il restauro delle statue. Un intervento di “restaurazione” era già stato condotto nel 1930.