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Alpe Affittà

Alpe Affittà


Durante il XIII secolo i rapporti tra le comunità di Biella e di Tollegno si fecero sempre più tesi nella rivendicazione reciproca dei diritti di pascolo, pesca e boscaggio, praticati dai biellesi e dai tollegnesi sulle medesime terre di confine poste tra il Cervo, l’Oropa e il rio Stono.
Dopo quasi due secoli di liti e di attacchi vicendevoli, la Città di Biella propose agli uomini di Tollegno un compromesso onorevole. Se i tollegnesi avessero smesso di sconfinare verso sud, gli amministratori comunali cittadini avrebbero concesso ad un canone modico l’affitto di un tratto del proprio alpero, ossia una parte di territorio montano di proprietà e di giurisdizione di Biella. La scelta cadde sul lembo del Cucco che scende verso Tollegno. Il 5 febbraio 1397, presso la Curavecchia, fu stipulato il contratto di locazione che conferì alle terre cedute in affitto il toponimo tutto tollegnese di “Affittà” o “Ficià”. Non molto tempo dopo la “Ficià” divenne di proprietà della Comunità di Tollegno. Purtroppo, però, quei pascoli montani furono oggetto di contesa con la limitrofa Comunità di Pralungo, contesa che impegnò i due paesi in una “guerra” durata quasi 400 anni, cioè dall’inizio dell’affitto fino alla seconda metà del Settecento. Nel 1755 fu infatti necessario stabilire precisamente i confini con l’intervento di un agrimensore inviato dall’intendente della Provincia di Biella. L’incaricato, il misuratore Beltramo, disegnò un’accurata mappa della località allo scopo di determinare per i posteri i rispettivi “termini” di pertinenza territoriale di Tollegno e di Pralungo. La “Ficià” indicava all’origine una porzione della falda del Cucco destinata al pascolo per lo scarso bestiame tollegnese che veniva monticato comunitariamente. In effetti, ancora oggi la “Ficià” e le relative strutture d’alpeggio sono di proprietà comunale. Il terreno della “Ficià” é così esteso da consentire la costruzione di ben 2 alpeggi, almeno dalla prima metà del Settecento (ma è probabile che le origini di quelle baite siano ancora più antiche), denominati semplicemente “Ficià di sopra” e “Ficià di sotto”.